Serie C. Gubbio-Perugia. Lunedì il derby. Le città si preparano
Le anticipazioni. Gubbio-Perugia è il diciassettesimo derby nella città dei Ceri, in programma lunedì 20 gennaio alle 20:30 (diretta Rai Sport, NowTv, Sky Sport e FIFA+). Dopo l’1-1 dell’andata giocata al “Curi” di Perugia il 15 settembre scorso (qui sopra nella foto di apertura di Simone Grilli), tanto è cambiato: il Gubbio arrivava da primo in classifica mentre il Perugia, appena reduce dal cambio di proprietà, iniziava un nuovo percorso, dando i primi segni di discontinuità rispetto alla vecchia gestione.
Al “Barbetti” in palio punti importanti per la corsa salvezza e l’aggancio alla zona playoff. Da un lato il Gubbio cerca riscatto dopo la sconfitta esterna per 2-1 contro la Ternana, dall’altro il Perugia prova a confermarsi successivamente alla vittoria casalinga sul Carpi per 1-0. Due realtà così vicine geograficamente e lontane per aspettative e tradizione sportiva.
In attesa della partita abbiamo sentito i tecnici delle due squadre Gaetano Fontana (Gubbio Calcio) e Lamberto Zauli (Perugia Calcio), ma anche ex giocatori e tifosi per capire com’è il clima pre-derby.
Gli allenatori
Gaetano Fontana (Gubbio Calcio): «L’attenzione deve essere posta alla partita e non alla classifica, non possiamo farci condizionare da quello che può accadere». Così Gaetano Fontana, tecnico del Gubbio. «I ragazzi stanno facendo il possibile per migliorare questa situazione, che è al di sotto delle possibilità della rosa e delle aspettative di tutti -continua- Siamo arrivati a un momento della stagione in cui bisogna dare segnali importanti. Il campionato è lungo, se vinciamo non abbiamo risolto niente. La squadra deve abituarsi questa mentalità. Il Perugia è una squadra con un blasone importante, che però vive momenti altalenanti come noi. Mi aspetto un Perugia diverso dalle ultime uscite. Le ultime sconfitte sono nate da errori individuali o disattenzioni, in questo senso l’avversario che temo di più è il mio Gubbio”».
Lamberto Zauli (Perugia Calcio): «Mi aspetto una squadra che voglia fare risultato, ogni partita presenta delle difficoltà e dobbiamo scendere in campo convinti delle nostre potenzialità. […] Vincere le partite fa la differenza nella classifica e nell’autostima. È cominciato il girone di ritorno, quella fase del campionato dove conta sbagliare meno e trovare la continuità di risultati che si acquisisce con prestazioni di carisma, personalità e qualità tecniche. Nelle ultime due partite sono arrivati quattro punti e spero che nei giocatori scatti quella molla nel credere in sé stessi, nel non andare in difficoltà se accade qualcosa di negativo». Un derby che si prospetta non privo di insidie: «Affrontiamo una squadra allenata bene, che gioca delle buone partite. Sono reduci da un’ottima vittoria interna contro la Lucchese e a Terni, nonostante il doppio svantaggio e l’espulsione, hanno creduto di poter fare ancora risultato, andandoci vicino.»
Qui Gubbio
Andrea Bettelli, Il tifoso
«La rivalità tra Gubbio e Perugia nasce negli anni ’90. In verità le tifoserie erano state anche gemellate in precedenza. Poi durante un derby dalla curva perugina partirono dei cori contro la Festa dei Ceri, a cui noi eugubini siamo estremamente legati». Quello il punto di rottura tra le due tifoserie, raccontato da Andrea Bettelli, 54 anni, eugubino purosangue, gestore di un autolavaggio ed abbonato da trenta nella curva rossoblù. «Da quel momento tra le due squadre c’è molto astio e i giorni precedenti alla partita non si parla d’altro». La difficile situazione di entrambe, con il Gubbio a quota 25 punti, quasi a ridosso della zona play-out, e il Perugia sopra di due lunghezze, raffredda un po’ gli animi delle due tifoserie: «Rispetto agli anni scorsi, in cui ci si giocava l’accesso ai play-off o addirittura qualcosa di più importante, in questa stagione ambedue le squadre stanno lottando per la salvezza, ed è molto triste. Ciò non toglie fascino alla partita; spero che il Gubbio la affronti nel modo giusto e che riporti a casa una vittoria storica» conclude Bettelli.
Nicola Malaccari, l’ex-capitano
I precedenti non sono a favore degli eugubini: negli ultimi dieci incontri sono ben sette le vittorie del Perugia, due i pareggi e un solo successo del Gubbio, quel 3-2 del 17 marzo 2021 in piena pandemia e con lo stadio vuoto, deciso dalla doppietta dell’attuale capitano Andrea Signorini e dal gol di Jacopo Pellegrini, che ora milita nella FeralpiSalò. Protagonista, e allora capitano del Gubbio, era Nicola Malaccari, 33 anni a febbraio, centrocampista, ora in forza al Flaminia Civita Castellana in Serie D: «Quella partita non si dimentica mai- afferma Malaccari- È stata una gioia immensa per noi, per i tifosi e per tutta la città di Gubbio, soprattutto per come è avvenuta, con una splendida rimonta. L’unico rammarico è di aver giocato a porte chiuse, ma ricordo benissimo che dietro ai cancelli dello stadio c’erano diversi tifosi con cui siamo andati ad esultare. Con la città sono rimasto legatissimo, mi sento un eugubino acquisito: a Gubbio mi sono sposato, i miei figli sono nati lì e ho ancora la residenza. Un messaggio alla squadra? La stagione è ancora lunga, le qualità della rosa verranno fuori».
Qui Perugia
Claudio Giulietti, Museo del Perugia Calcio
Un match quello tra la città dei ceri e il capoluogo umbro che se in campo regala spesso spettacolo, sugli spalti non scalda il cuore almeno della tifoseria perugina: «Parlare di derby con il Gubbio almeno per quelli della vecchia generazione è un po’ un azzardo -afferma Claudio Giulietti volto storico del tifo perugino e membro della commissione Museo del Perugia Calcio – con il Gubbio, fino a un certo momento, c’è stato anche un rapporto di amicizia. Ricordo ad esempio lo spareggio Gubbio-Poggibonsi giocato al “Curi” per l’accesso alla Serie C1 nel 1987, dove ci fu una nutrita presenza di pubblico perugino che supportava la formazione eugubina».
«La terza serie non è la dimensione del Perugia -continua Giulietti- ma il nome e il blasone non sono sufficienti per primeggiare. Inoltre la nuova proprietà ha ereditato una situazione complicata, per cui è necessario un processo di ricostruzione che vada per gradi. Il Presidente è una persona seria che penso abbia le carte in regola per riportarci almeno in Serie B».
Fabrizio Nofri Onofri, l’ex-giocatore
«Contro il Gubbio ho giocato diversi derby sia in Coppa Italia sia in campionato. Nel 1987, anno in cui ottenemmo la promozione in Serie C1, vincemmo l’andata al “Curi” in rimonta 2-1 grazie ai gol di Giovanni Pagliari e Fabrizio Ravanelli. Al ritorno segnai la rete del vantaggio. Fummo poi raggiunti nel finale dal goal di Giuseppe Giovannico».
Fabrizio Nofri Onofri, 59 anni a marzo, ex sia del Perugia (1984-1989), sia del Gubbio (1992-1995), ricostruisce alcuni dei momenti salienti delle numerose sfide tra le due squadre.
La sfida del “Barbetti” rappresenta un crocevia importante per la stagione del Perugia, reduce dal successo casalingo 1-0 contro il Carpi e deciso a raggiungere l’obiettivo stagionale dei playoff, con un occhio però anche al futuro: «La squadra ha bisogno di continuità – dice Nofri – per agguantare un traguardo, che in una stagione di transizione come questa, sarebbe già un’ottima cosa. La nuova società si sta impegnando al massimo affinché il Grifo torni a splendere. In questo senso l’arrivo del direttore generale sportivo Mauro Meluso è un ottimo segnale, una figura seria e molto competente».
📸 Simone Anastasi e Alessio Modarelli
A cura di
- Simone Anastasi,
- Alessio Modarelli