Conosciamo i corsisti: Alessio Anselmi. Il sogno di raccontare
Lo studente dell’Academy di Villa Umbra confessa obiettivi e aspirazioni. Perchè voglio fare il telecronista? Mi ha ispirato Stefano Borghi. La mia prima esperienza? Una radiocronaca di Calcio a 14 anni per Radio Ondalibera
Alessio Anselmi, corsista dell’Academy di giornalismo sportivo di Perugia, si è raccontato e ha parlato della sua passione e di come trasformarla in un lavoro.
Per cominciare, chi è Alessio, parlaci un po’ di te?
Ho 20 anni, sono nato a Perugia il 23 agosto del 2003. Ho sempre vissuto a Magione, ho però svolto il liceo scientifico a Perugia, al termine degli studi ho deciso di iscrivermi all’Università di Perugia al corso di scienze della comunicazione e ora sono al secondo anno. Da quando ho 14 anni lavoro nel mondo del calcio dilettantistico realizzando servizi televisivi, dirette radiofoniche e articoli per il “Corriere dell’Umbria”. Ora ho intrapreso l’esperienza dell’Academy di giornalismo sportivo che spero mi porterà a realizzare il mio sogno, lavorare nel mondo sportivo.
Quali sono le motivazioni che ti hanno portato a scegliere la strada da giornalista?
Devo dire che ho questo sogno fin da piccolo. Ho iniziato ad avvicinarmi e ad appassionarmi al mondo del calcio all’età di dieci anni e da lì è nata la passione per la telecronaca; in particolare grazie a dei fenomeni nel mestiere come Fabio Caressa e Stefano Borghi. Tutti mi hanno sempre detto che la mia dote è parlare, parlare molto, e unendo queste due passioni, calcio e parlantina, dunque mi sono guardato allo specchio e ho detto “devo fare il telecronista”!
Qual è il tuo sogno e la tua aspirazione?
Il mio sogno come ho detto è quello di lavorare nel mondo del calcio, ma più in generale nel mondo dello sport. Sarebbe fantastico essere la voce che racconta un mondiale o un europeo ma allo stesso tempo sarei entusiasta di raccontare un’olimpiade. Aspiro senza dubbio a migliorarmi giorno dopo giorno, a scrivere articoli, nella dialettica, nella dizione, in tutto ció che posso rendere migliore al fine di raggiungere quello che è il mio sogno più grande, appassionare le persone ad un evento sportivo grazie al mio racconto, credo che questa per ogni telecronista sia l’aspirazione più grande.
Hai un idolo, non per forza un ambito sportivo?
La mia grande passione per il calcio nasce grazie a Ronaldinho, ma se dovessi dire veramente quale sia lo sportivo che più di tutti mi ispira, giorno dopo giorno, non avrei dubbi nel citare Cristiano Ronaldo. I primi ricordi che ho di lui sono le sue giocate con la maglia del Real Madrid e posso dire che dopo averlo visto infrangere ogni record, sono sempre più affascinato dal suo personaggio. Ronaldo è un esempio di lavoro, dedizione e risultati e credo che queste qualità siano necessarie in qualsiasi cosa si fa, anche nella vita quotidiana. In ambito giornalistico invece, la figura a cui mi ispiro è Stefano Borghi, un telecronista serio, molto preparato, dalla dialettica eccelsa e capace grazie al suo racconto di creare un trasporto senza eguali.
Qual è il ricordo più bello e che ti lega maggiormente allo sport?
In definitiva è molto recente. Risale solo a 3 anni fa e riguarda l’incredibile cavalcata azzurra all’Europeo. Ripercorrere quel mese è già di per sé un qualcosa di emozionante, ho visto tutte e sette le partite con i miei amici e ricordo in modo indelebile tutti i match, la finale però è stata veramente qualcosa di magico e indimenticabile. Purtroppo non ho ricordi del Mondiale 2006 dunque per me la vittoria dell’ Europeo 2020 ha un significato particolare. Vincere un trofeo così importante per la Nazionale e viverlo insieme ai tuoi amici più cari è una sensazione indescrivibile.
A cura di
- Cristian Gatti