Giacomo Marinelli Andreoli: «TG e conduzione qualificano un’emittente»
«Il Telegiornale è l’abito da sera di una emittente televisiva: è la prova del nove per capire se una televisione è in grado di fidelizzare il pubblico» così Giacomo Marinelli Andreoli, direttore di Umbria TV, ha iniziato il proprio intervento sulla conduzione televisiva, sulla direzione di una televisione e sui suoi punti cardine.
«Il TG è il momento cruciale del palinsesto televisivo, ha delle regole inderogabili, è un momento dove la professionalità del conduttore deve essere massima. Non tutti i giornalisti hanno la stoffa per condurre il telegiornale. È perciò necessario trovare le figure adatte a ricoprire questo ruolo per far sì che le persone all’ascolto si sentano partecipi della trasmissione: come se il conduttore fosse a tavola con loro e raccontasse in modo formale, ma diretto, le notizie più importanti delle ultime ore».
«Il conduttore ha due grandi nemici: il tempo e lo spazio – ha continuato Marinelli Andreoli – Il tempo è l’unità di misura professionale che comanda il programma televisivo, il conduttore deve essere un equilibrista, per essere bravo deve saper gestire tanti fattori concomitanti. Il telecomando invece è una ghigliottina, è lo strumento che dà il potere al telespettatore di decretare la vita o la morte del programma televisivo. Per questi motivi quello del conduttore è un ruolo polarizzante e accentrato, poiché spetta a lui il difficile compito di trattenere e intrattenere gli spettatori».
«Per combattere questi due nemici, il bravo conduttore deve avere una caratteristica imprescindibile: la sintesi. Che non significa non dire le cose o dirne poche, significa saper esporre tutto nel minor tempo possibile, cercando di dare freschezza e rendere più snella la notizia».
La condizione in cui il conduttore si deve trovare più a suo agio è quella dello stand-up: «Prende il nome dal fatto che il giornalista è in piedi mentre racconta o lancia delle notizie in diretta; questa espressione, tipica della televisione, può essere utilizzata anche come elemento di affidabilità nei collegamenti esterni, quando si hanno poche immagini o quando c’è la necessità di passare da un argomento all’altro, all’interno di uno stesso servizio.»
A cura di
- Eugenio Alunni,
- Alessio Anselmi,
- Cristian Gatti