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  • Alessio Modarelli
19 Novembre 2024
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Pallanuoto. Rari Nantes Perugia. Sacrifici, passione e valori per tornare in B

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19 Novembre 2024
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Ai piedi dell’acropoli della città di Perugia, in via Arturo Cecchi, ha sede una società che dal 1958 fa del nuoto il proprio cavallo di battaglia: la Libertas Rari Nantes Perugia. Guidata dal presidente Massimo Pici, il sodalizio umbro vanta al proprio interno la sezione di pallanuoto, che comprende sia la squadra femminile (che gioca nel campionato di Serie B), sia il team maschile. Quest’ultimo è stato costretto a ripartire dalla Serie C, dopo la retrocessione per il playout perso contro il Nuoto Club Monza. «Lo scorso anno abbiamo avuto una stagione difficile per varie vicissitudini -ha affermato Massimo Arcangeli, 50 anni, allenatore della LNR Pallanuoto Perugia- con il nuovo campionato puntiamo a riscattarci e fare un buon torneo». Il cuore tecnico della squadra perugina nasce prima di tutto dal settore giovanile, una risorsa funzionale alla prima squadra: «Siamo una società che crede molto nei giovani, basti pensare alla Leva di Pallanuoto, un’iniziativa che serve ai più piccoli per affinare gli stili di nuoto, e al contempo apprendere i rudimenti del gioco. Inoltre -continua Arcangeli- lo scorso anno la prima squadra era composta in maggioranza da giocatori originari di Perugia».

Dietro lo sport e le sue componenti tecniche, si cela una realtà fatta di straordinaria passione e abnegazione: «Non disponiamo di molte risorse economiche, infatti anche i ragazzi della prima squadra pagano una quota annuale. Si allenano tutti i giorni fra palestra e piscina, rinunciando a tante cose. Sono un gruppo ineccepibile fatto di persone che studiano o lavorano, ma ognuno con ottimi risultati».

Spazio anche al tema infrastrutture, sempre tra gli argomenti salienti: «Non avendo un impianto a norma per gli standard della Serie B, fino alla scorsa stagione abbiamo giocato le partite in casa a Firenze. Questo ha significato dover sostenere continuamente i costi elevati di una trasferta in pullman. Ritengo che sul fronte infrastrutture sia necessaria maggiore attenzione -conclude Arcangeli- Non credo sia corretto destinare in partenza gli stessi fondi a discipline diverse».

 

Leonardo Braconi e Pietro Arcangeli. Pallanuotisti ed universitari

«Ho iniziato a giocare a pallanuoto tardi rispetto agli altri compagni di squadra. Non ho fatto la Leva e pertanto ho dovuto faticare abbastanza per recuperare». Così esordisce Leonardo Braconi (nella foto qui a sinistra), ventiduenne portiere della Libertas Rari Nantes Pallanuoto Perugia e tra i pilastri della formazione umbra militante nel campionato di Serie C. A lui si affianca Pietro Arcangeli (nella foto qui sotto a destra) , 20 anni, attaccante e con un percorso quasi disegnato dalla nascita: «Vengo da una famiglia legata alla pallanuoto. Mio padre Massimo è anche il mio allenatore, mentre mia madre è stata giocatrice anche in Serie B. Non ricordo precisamente quando ho cominciato a giocare, anche perché la passione è nata sin da quando ero piccolo».Entrambi studenti universitari oltre che pallanuotisti, sono esponenti di una disciplina sportiva estremamente faticosa, dove la cura della preparazione e dei fondamentali diventano basi imprescindibili: «Il movimento di gambe è la chiave di tutto -afferma Braconi- Essendo portiere mi concentro soprattutto sulla reattività e l’esplosività nei salti oltre che sul corretto posizionamento tra i pali. Altresì alleno il passaggio poiché nella pallanuoto ricevere un buon passaggo significa riuscire a mettere in difficoltà gli avversari e andare al tiro più facilmente». Dello stesso avviso Arcangeli, che seppur ricoprendo un ruolo offensivo non lascia nulla al caso: «Anche per me le gambe ricoprono un ruolo centrale. Lavoro molto sugli spostamenti e sugli scivolamenti rapidi. Oltre a ciò giocando davanti curo sia i passaggi sia ovviamente i tiri».Altro tema, l’avvicinamento dei giovani alla pratica della pallanuoto, uno sport affascinante ma che non gode di elevata visibilità: «A un giovane che volesse cimentarsi in questa disciplina direi anzitutto di divertirsi -dice Braconi- Tuttavia si tratta di un gioco dove la concentrazione deve essere sempre massima. Il minimo errore può costare caro». Di contro Arcangeli pone il focus sullo sforzo fisico: «A livello motorio la pallanuoto richiede tanto impegno e sacrificio, ma allo stesso tempo regala gioie e gratificazioni uniche».
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  • Alessio Modarelli