L’addetto stampa non è un giornalista.
Incontro con Lorenzo Modestino, Ternana Calcio
La comunicazione sportiva dal punto di vista di un addetto stampa. I rapporti e le differenze con un giornalista. Il ruolo all’interno del club e la routine quotidiana, che tranne la rassegna stampa, in realtà non c’è. Abbiamo incontrato Lorenzo Modestino (al centro nella foto con i corsisti dell’Academy), 54 anni, da 14 anni responsabile dell’ufficio stampa della Ternana calcio, nella sede della società umbra che milita in serie C, girone B.
Ad ogni corsista abbiamo chiesto di realizzare un proprio articolo come resoconto dell’incontro. Al netto degli argomenti in comune, ben emerge, leggendo tutti gli articoli, il ruolo e le specificità del ruolo dell’addetto stampa. Ringraziamo per le foto la Ternana Calcio.
TRA CLUB E MEDIA | MOMENTI DELICATI | RAPPORTI PERSONALI | TECNICI, ALLENATORI, DIRIGENTI E PUBBLICO | COMPLESSITÀ E DINAMICITÀ | RISPETTO DEI RUOLI | MAI UNA ROUTINE
Tra club e media
Simone Anastasi
«Il giornalista e l’ufficio stampa sono due mestieri totalmente diversi: il mio lavoro è quello di fornire ai giornalisti la migliore immagine del club». Quattordici anni di esperienza nella Ternana Calcio sono un bagaglio importante che Lorenzo Modestino, capo ufficio stampa del club, ha illustrato durante la visita dei corsisti dell’Academy del Giornalismo presso la sede delle Fere a Terni.Sin dalla prima mattina con la rassegna, passando alle interviste, alle conferenze, alla gestione degli accrediti e dei post gara, la vita dell’ufficio stampa è piena di impegni e non ha orari ben definiti. «Il bello e il brutto di questo lavoro è che può succedere qualsiasi cosa a qualsiasi ora – afferma Modestino – Bisogna essere pronti in ogni caso, le conoscenze aiutano molto, e soprattutto è importante comportarsi bene con tutti, in modo da ricevere il medesimo rispetto».
L’ufficio stampa è l’interfaccia tra la società sportiva e i giornalisti, e ha come compito quello di organizzare incontri con giornalisti, ma anche con tifosi o studenti: «Cerco di coinvolgere tutti i giocatori e I dirigenti a queste iniziative, alternandoli, dai calciatori più celebri ai ragazzi più giovani – ha continuato- Inoltre, prima di ogni incontro, preparo sempre il nostro tesserato a quelle che possono essere domande più frequenti, in modo che non si trovi a disagio”.
Secondo Modestino, le difficoltà più grandi nel suo lavoro si incontrano nella preparazione delle partite: “Ogni gara, che sia ordinaria o un derby, ha bisogno di una pianificazione al dettaglio. La comunicazione deve riflettere la linea del club”.
Fondamentale è anche il rapporto con i tifosi, che la Ternana ha mantenuto intatto soprattutto grazie alla comunicazione: “La chiarezza verso i propri sostenitori ripaga sempre – sottolinea – Quando siamo retrocessi lo scorso anno mi aspettavo dei fischi, ma il pubblico ha capito la situazione di difficoltà, ha capito il nostro impegno e ha risparmiato la squadra dalla contestazione. Da quest’anno, inoltre abbiamo investito su una sorta di media house, un team di ragazzi che creano contenuti da dietro le quinte con lo scopo di aumentare il seguito del club sui nostri canali social, e per incentivare la gente a venire allo stadio”.
I tanti momenti delicati della professione
Alessio Modarelli
«Il mio mestiere è fondato sul concetto di equilibrio. Lavorando per una azienda devo far si che tutto ciò che esce nei vari media, rispecchi la migliore immagine possibile della società». Così Lorenzo Modestino 54 anni, e da 14 stagioni alla guida dell’ufficio stampa della Ternana Calcio, riassume uno dei mestieri più complessi nel settore della comunicazione.
Passione e sacrificio sono componenti ineluttabili, laddove la routine del lavoro si fa spesso incessante: «Mi alzo tutte le mattine alle sei e mezza per preparare la rassegna stampa, selezionando i temi salienti da sottoporre all’attenzione dei dirigenti. In questo modo quando ad esempio il presidente viene in ufficio ha già a disposizione tutto ciò che è stato pubblicato. Oltre a ciò, mi occupo di aggiornare il sito ufficiale, pubblicando le ultime notizie su squadra e società».
L’eterogeneità dei compiti dell’addetto stampa allarga il proprio raggio d’azione anche alla partita, con un’organizzazione minuziosa che inizia qualche giorno prima: «Se giochiamo il sabato, la pianificazione inizia il mercoledì con la ricezione delle richieste d’accredito che andranno poi approvate dalla società. Il venerdì viene poi convocata la conferenza stampa del tecnico. A volte capita che l’allenatore mi chieda di procurargli alcuni dati circa dei temi che potrebbero essere oggetto di domande da parte dei giornalisti».
«Il post gara? Si tratta di un altro momento delicato che va gestito nel miglior modo possibile. Per una questione formale e di correttezza cerchiamo sempre di mandare qualcuno in sala stampa, a prescindere dal risultato. A rotazione ciascun calciatore viene coinvolto, anche se in alcuni casi, la scelta può dipendere dal confronto con allenatore e dirigenti, e dall’esito della partita».
Spazio anche al rapporto con i giocatori, il cuore di qualsiasi società: «Sul piano professionale c’è un rapporto ottimo, ma un po’ a distanza. Evito di entrare nello spogliatoio, che ritengo sia un luogo sacro per loro. Se c’è da chiamare qualcuno delego spesso il team manager. Nel corso dei miei 14 anni ho però costruito anche dei forti legami di amicizia, ad esempio con Cesar Falletti e Mirco Antenucci, nostri ex giocatori».
L’importanza dei rapporti personali
Cristian Gatti
«Il lavoro dell’addetto stampa non è quello del giornalista» così Lorenzo Modestino, capo ufficio stampa della Ternana Calcio da 14 anni, ha cominciato il proprio discorso su come viene gestita la comunicazione in un club di vertice come quello di Terni.
«Ritengo di estrema importanza avere equilibrio nei rapporti personali con i giornalisti- ha proseguito Modestino- Il mio lavoro è cercare, nel limite del possibile, di metterli nelle migliori condizioni per poter lavorare. Questo per far sì che tutto quello che viene pubblicato nei media rappresenti l’immagine migliore della società per cui lavoro».
Il dialogo si è poi spostato sulle attività quotidiane che un addetto stampa deve svolgere.
Il punto di partenza è la rassegna stampa, da cui si estrapolano i contenuti di maggiore interesse per poi sottoporre ai dirigenti del club e definire poi un eventuale piano d’azione per la giornata. Le attività dell’addetto stampa sono poi di vario tipo: dalla preparazione dei comunicati, quindi la gestione del sito internet, gli accrediti, il coordinamento della media house (molto importante al giorno d’oggi) e infine le interviste.
«Quando si prepara un’intervista l’importante è sempre capire che tipo di giocatore, allenatore, dirigente si ha davanti- ha detto Modestino- Questo perché ognuno ha la propria personalità e soprattutto ognuno ha la propria esperienza. Nella mia carriera ho avuto a che fare con allenatori che prima delle interviste si confrontavano molto con me chiedendomi consigli, altri che invece non ne avevano bisogno. Con i giocatori più giovani ad esempio, si ha sempre un occhio di riguardo, con quelli più esperti con una grande carriera alle spalle, magari anche in categorie superiori, il mio lavoro cambia».
Tecnici, allenatori, dirigenti, pubblico e media
Giorgio Lucarini
«Nel mio lavoro la cosa più importante è non farsi condizionare dai soli risultati sul campo». Così Lorenzo Modestino riassume il proprio ruolo di responsabile alla comunicazione e ufficio stampa della Ternana Calcio. Un lavoro che svolge ormai dal 2009, e che lo ha visto attraversare momenti tanto importanti quanto delicati della storia recente della società calcistica umbra, a partire dalle promozioni in Serie B e dalle retrocessioni in Serie C, dove gioca attualmente la squadra.
Cambia la categoria, ma non l’approccio: «Inizio a gestire la partita a metà settimana, con la ricezione delle richieste di accredito per conferenze e match. Non c’è niente di predeterminato per le conferenze, specialmente in quelle post-partita che dipendono dal risultato: di default ci sono correttezza e formalità, che devono essere comuni a tutti, dai giornalisti agli intervistati».
Riguardo quest’ultimi, Modestino sottolinea come il rapporto con allenatori, giocatori e dirigenti sia differente ed influenzato dalle personalità degli stessi protagonisti. Con i tecnici è importante «prepararli per quanto possibile alle eventuali domande»: fa l’esempio dell’attuale allenatore Ignazio Abate, più abituato alle conferenze per via del suo passato da calciatore, ma allo stesso tempo volenteroso di capire come relazionarsi con la stampa. Un atteggiamento che Modestino apprezza.
Per quanto riguarda gli atleti, il Lorenzo Modestino sottolinea la necessità di un corretto distacco professionale, e sulla scelta dei giocatori sostiene: «Non tutti sono egualmente sciolti davanti alle telecamere, in particolare i più giovani. Abbiamo molti calciatori giovani, alcuni dei quali in prestito da società di categorie più alte: il nostro obiettivo è prepararli anche in quello, e quindi cerchiamo di mandarli a parlare con la stampa a giro, ruotandoli».
Infine il rapporto con i presidenti, che può essere più o meno stretto a seconda del carattere di ciascun dirigente: «In genere non ci sono protocolli precisi, ma apprezzo se un presidente chiede quale linea tenere con i giornalisti”. Poi un paragone tra i singoli protagonisti, presenti e passati: «Con il nuovo presidente Stefano D’Alessandro c’è grande collaborazione, come del resto era con Simone Longarini (presidente dal 2015 al 2017, ndr). Al contrario, Stefano Bandecchi (presidente dal 2019 al 2023 ed attuale sindaco di Terni) era impossibile da prevedere ma molto facile da gestire: quando voleva parlava, e non si poteva fare diversamente!» afferma sorridendo
Per concludere, la gestione di una crisi sportiva come la retrocessione in Serie C dello scorso campionato: «Per noi è fondamentale convincere i giovani e le famiglie a continuare ad andare allo stadio. La retrocessione non è una tragedia, ma è un punto da dove ripartire».
Complessità e dinamicità
Andrew Pompili
«L’impresa sportiva è una realtà unica e particolare. La vera forza sta nel non farsi abbattere dopo un singolo evento». Con queste parole, Lorenzo Modestino, storico responsabile dell’ufficio stampa della Ternana Calcio, spiega, come, da quattordici anni, affronta le sfide del proprio ruolo.
Un mestiere complesso e dinamico, che unisce passione, professionalità e una profonda conoscenza del settore sportivo e della comunicazione: «Il lavoro dell’ufficio stampa è l’opposto di quello del giornalista: il mio compito è fare in modo che ciò che viene comunicato rappresenti sempre la miglior immagine possibile del club», ha spiegato Modestino.
Le attività quotidiane di un ufficio stampa spaziano dalla rassegna stampa al mattino presto, alla preparazione delle conferenze, fino alla gestione delle richieste di accredito. «Ogni gara, che si tratti di un derby o di una partita ordinaria, richiede una pianificazione meticolosa. La comunicazione deve essere sempre coerente e riflettere la linea del club», ha aggiunto, sottolineando l’importanza di organizzare con cura gli incontri con la stampa, sia in preparazione della partita sia nel post-gara. «Almeno un tesserato deve sempre rilasciare dichiarazioni dopo la partita», ha puntualizzato, evidenziando come la coerenza sia fondamentale, soprattutto in momenti delicati come i derby. Tra le iniziative più importanti promosse dalla Ternana Calcio, un ruolo centrale è svolto dall’impegno verso le nuove generazioni. Progetti come i coupon a prezzi agevolati per le famiglie mirano a contrastare il progressivo allontanamento dei giovani dagli stadi, trasmettendo i valori positivi dello sport e rafforzando il legame con la comunità.
Ripercorrendo la propria carriera, Modestino ricorda uno dei momenti più significativi: la retrocessione della Ternana dello scorso campionato. «Quella sera mi aspettavo molti più fischi dagli ultras, ma non è successo. È stato il punto di partenza per un nuovo approccio, anche comunicativo».
Il rispetto dei ruoli
Eugenio Alunni Carrozza
«Il ruolo dell’addetto stampa è all’opposto di quello del giornalista». Esordisce così Lorenzo Modestino, responsabile della comunicazione e dell’ufficio stampa della Ternana Calcio dall’ormai lontano 2009. «Dico ciò perché in questo mestiere c’è la necessità di fare in modo che si parli sempre in favore della propria squadra, cosa che chiaramente va in contrasto con l’oggettività che dovrebbe contraddistinguere il lavoro di un giornalista».
Modestino approfondisce poi i compiti richiesti dalla gestione dell’ufficio stampa di una squadra che negli ultimi anni si è alternata tra serie B e Lega Pro: «La mia routine inizia con la rassegna stampa nella mattina e prosegue con il controllo del sito, dove vanno tutte le notizie ufficiali. C’è poi da gestire la comunicazione relativa alla singola partita, che inizia 2 giorni primadell’evento sportivo: bisogna infatti organizzare la conferenza stampa, curare la parte che riguardale richieste degli accrediti e preparare gli argomenti della conferenza insieme all’allenatore, analizzando quelli che potrebbero essere i temi trattati, i dati più rilevanti e cercando di prevedere le possibile domande».
«Quali sono le situazioni più delicate? Il post gara è sicuramente un momento particolare, perché alla fine della partita, a prescindere dal risultato, è importante che almeno uno o due tesserati si fermino a parlare con la televisione e con i giornalisti in sala stampa, anche se a volte non è semplice. Noi cerchiamo di far parlare tutti i giocatori a rotazione nel corso della stagione, non soltanto chi segna ma anche i compagni, fa parte della nostra idea di squadra: così facendo vogliamo dare il segnale che il gruppo è unito e che tutti sono importanti allo stesso modo».
Nel corso della propria carriera Modestino ha avuto a che fare con tantissimi calciatori, ma sul tipo di rapporto da tenere con loro non ha dubbi: «Evito di entrare nello spogliatoio, che per me è un luogo sacro della squadra e cerco di tenermi sempre dietro le quinte. Il rapporto con i giocatori è sempre stato ottimo ma resta comunque formale, nel rispetto dei reciproci ruoli».
Mai una routine
Alessio Anselmi
«Il ruolo dell’addetto stampa è delicato. Nel mio mestiere sono centrali i rapporti umani, sia con i giocatori e i dirigenti sia con i giornalisti: avere un buon rapporto fa si che le persone ti rispettino e in qualche modo ti torna indietro anche a livello lavorativo». È così che Lorenzo Modestino, addetto stampa della Ternana Calcio, riassume le caratteristiche essenziali nel suo lavoro.
Uno dei più interessanti aspetti è sicuramente quello della quotidianità dell’addetto stampa, che lo stesso Modestino definisce «impossibile da definire», la prima attività che rappresenta una certezza è sicuramente la rassegna stampa. Tutto il resto è scandito da tempi molto diversi: sono tanti i compiti da svolgere senza però un orario prestabilito. Fra i tanti impegni dell’addetto stampa, c’è sicuramente quello della preparazione dei comunicati da far uscire sia sul sito sia sui social media, momento in cui la tempestività è cruciale. Il ruolo di Lorenzo è anche quello di gestire il sito ufficiale della Ternana e tutti i vari social come X, Instagram e Facebook con l’aiuto di grafici e Content Creator che rendono la Ternana una delle società più all’avanguardia del campionato di serie C.
La giornata dell’addetto stampa non si ferma però di certo qua, soprattutto nel fine sicuramente quello delle interviste e di conseguenza il rapporto di fiducia da creare con i calciatori e i dirigenti della società con cui lavora. È proprio l’addetto stampa infatti che programma le interviste con le varie testate giornalistiche e perciò sceglie chi sarà il tesserato che risponderà ai microfoni della alla stampa nel post-partita, ad esempio: «Durante la mia carriera ci sono stati tanti allenatori che prima dell’intervista mi chiedevano consigli su come comportarsi davanti alle telecamere, e altri che facevano sempre di testa propria. L’importante è cercare di essere utili e fare al meglio il proprio dovere, poi ogni addetto ai lavori davanti alle telecamere può comportarsi come meglio crede».
TRA CLUB E MEDIA | MOMENTI DELICATI | RAPPORTI PERSONALI | TECNICI, ALLENATORI, DIRIGENTI E PUBBLICO | COMPLESSITÀ E DINAMICITÀ | RISPETTO DEI RUOLI | MAI UNA ROUTINE
A cura di
- Simone Anastasi,
- Giorgio Lucarini,
- Eugenio Alunni,
- Cristian Gatti,
- Andrew Pompili,
- Alessio Modarelli,
- Alessio Anselmi