Il delicato equilibrio giornalisti-istituzioni. L’intervento di Franco Arcuti

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12 Marzo 2025
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«La comunicazione pubblica avviene attraverso gli uffici stampa.» Così Franco Arcuti, ex capo dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale dell’Umbria, sintetizza il ruolo dell’informazione istituzionale. «Lo Stato deve informare i cittadini, che hanno diritto a un’informazione trasparente».

«Nel 1970, con la nascita delle Regioni, ci siamo trovati a dover inventare gli uffici stampa per far conoscere le attività istituzionali». In quegli anni, la comunicazione avveniva ancora attraverso la stampa e la televisione nazionale, fino alla prima svolta nel 1976: «La Corte Costituzionale dichiarò incostituzionale il monopolio Rai, aprendo la strada a radio e TV libere». Da quel momento, il giornalismo e la comunicazione pubblica cambiarono profondamente.

«Chi gestisce le fonti esercita una forma di potere. Il giornalista deve ottenere informazioni da una fonte istituzionale, che può sceglierne il contenuto e il momento della diffusione»: per garantire maggiore trasparenza, nel 2000 fu introdotta la legge 150: «Questa legge ha regolamentato la comunicazione pubblica, riconoscendo il ruolo dei portavoce e degli uffici stampa con giornalisti iscritti all’albo nelle diverse istituzioni».

Franco Arcuti si è poi soffermato sulla parte più complessa e delicata del proprio lavoro: la gestione delle emergenze e delle crisi politiche, che mettono a dura prova l’efficacia della comunicazione istituzionale: «Lo scandalo sanità del 2019 in Umbria fu uno dei casi più complessi: l’Ufficio Stampa dovette mantenere cautela, limitandosi a esprimere fiducia nelle istituzioni.» Il compito dell’ufficio stampa, sottolinea Arcuti, «è fornire un’informazione tempestiva e corretta senza compromettere le istituzioni o ostacolare i giornalisti. È un equilibrio delicato, che richiede competenza e responsabilità».

A cura di
  • Eugenio Alunni,
  • Andrew Pompili