Ignozza, presidente CONI Umbria: «Atleti e famiglie al centro delle nostre attenzioni»
Sono mesi decisivi (e per qualcuno cruciali) per i vertici, lato CONI, dello sport italiano. Domenico Ignozza, al terzo mandato come presidente CONI Umbria, potrebbe essere arrivato al capolinea del proprio impegno dirigenziale-sportivo, se non cambiano le leggi. Diciamo meglio che, compreso il presidente del CONI, Giovanni Malagò, c’è tutta una generazione, un gruppo di dirigenti di lungo corso, che aspetta di capire cosa gli riservi il futuro. Un futuro quasi immediato. Se le regole per le elezioni sono cambiate per i presidenti delle Federazioni dalla quarta elezione in poi, a fronte di una maggioranza qualificata di voti (67 percento), potrebbero anche cambiare per i presidenti CONI? Staremo a vedere. In ogni caso il numero uno dello sport umbro si è sottoposto volentieri alle domande dei corsisti dell’Academy, toccando i tanti temi dello sport nella regione, dalla riforma dello sport, alle infrastrutture, ai successi agonistici, dal ruolo delle istituzioni nei confronti degli atleti e delle famiglie, sia in tempi normali, sia durante le crisi, come per il Covid-19.
Abbiamo chiesto ai corsisti di presentare ognuno un articolo sull’incontro privilegiando quello che potevano essere gli argomenti principali dal proprio punto di vista. Questi i resoconti divisi per argomento. Letti tutti insieme danno una fotografia dello sport in Umbria.
Tra ieri, oggi e… domani
(Francesco Sebastiani) «Auspico che il mio successore ponga al centro di tutte le proprie attenzioni l’atleta e la sua famiglia» afferma Domenico Ignozza, presidente uscente del CONI Umbria. Scadrà quest’anno il suo ultimo quadriennio dirigenziale, che lo vede a capo del Comitato regionale da ormai dodici anni.
“Non amo parlare di continuità, ogni Presidente dà un’impronta personale a quella che è la conduzione di un Comitato -aggiunge Ignozza – di assoluta importanza però è continuare ad avere contatti continui con i nostri amministratori per permettere a tutti i ragazzi di poter praticare sport”.
Nell’ultimo periodo da presidente regionale ha vissuto un’importante Riforma dello sport, approvata dal governo Meloni.
“Questa è una Riforma che lo sport italiano non meritava. L’Italia aveva bisogno di qualche accorgimento in più, ma non da gente che ignora che cosa sia lo sport”. Seppur il decreto legislativo, poi diventato legge a partire dal primo Luglio 2023, sia stato pensato con l’obiettivo di aumentare l’attenzione verso lo sport di base, valorizzando gli stili di vita sani e semplificando il funzionamento del sistema, secondo il presidente questo non è avvenuto: «Sono state penalizzate le associazioni sportive dilettantistiche. Aumentando le attività burocratiche che queste devono svolgere si arrecato solo un ulteriore peso ad esse. È un problema andare a colpire l’anello più debole della catena».
Abbiamo parlato durante l’incontro, anche dell’operato del Comitato durante il periodo COVID, che ha attuato un importante campagna di cui Ignozza si e fatto portavoce. «Abbiamo dato un sostegno economico alle famiglie. Lo sport non veniva visto come una necessità ed invece lo era, per questo non si è fermato niente. Il movimento sportivo non fa la sua parte solo quando forma atleti, ma anche quando diventa presidio sociale”.
Sport, presidio sociale
(Marina Tomassoni) «Il Presidente del Coni regionale deve fare in modo che le voci delle piccole associazioni sportive vengano amplificate. Se riesci in questo obbiettivo, credo che da Presidente ti possa ritenere soddisfatto». È questa la prima risposta di Domenico Ignozza, presidente del CONI Umbria, su quale fosse l’importanza del suo ruolo.
Continua poi Ignozza: «Negli ultimi anni lo sport umbro ha vissuto un momento di particolare felicità, lo sport è tornato ad avere un ruolo centrale grazie sicuramente all’aiuto di politici e assessori sensibili che sono venuti in contro alle famiglie. E io da Presidente, ho cercato di diffondere il più possibile questo messaggio, arrivando a trasmettere questo valore anche alle piccole realtà che si sono pian piano rafforzate e hanno a loro volta diffuso il pensiero di vedere lo sport come necessità, come valore aggiunto per ogni ragazzo che si riconosce in ognuna delle possibilità sportive offerte dalla nostra realtà territoriale».
Questi piccoli passi in una Regione che non raggiunge i numeri di realtà come Lombardia o Lazio, sono il punto di partenza per raggiungere gli obbiettivi cardine: il presidente Ignozza crede infatti che formare grandi atleti non sia l’unico scopo dello sport regionale, ma far si che questo diventi un presidio sociale, un mezzo per arrivare anche a chi di possibilità ne ha sicuramente meno in termini economici, e con gli aiuti delle istituzioni locali riesce a frequentare le strutture messe a disposizione per lo sport scelto.
«In quest’ottica – conclude il Presidente CONI Umbria – ci tengo ad anticipare che è pronto per essere lanciato un bando per l’innalzamento dell’Isee a 30 mila euro, volto ad erogare contributi in favore delle famiglie a rimborso dei costi per la partecipazione dei figli alle attività delle associazioni sportive». Grazie allo sport infatti, non solo cresceranno gli atleti umbri di livello internazionale, ma si dà la possibilità anche a chi non vedeva lo sport come esigenza primaria, di avvicinare i propri figli ad un mondo così vasto, dove il movimento fisico è solo la punta dell’icerbag, e tutti gli insegnamenti morali sono invece il bacino più esteso.
I rapporti con la Politica
(Giorgio Lucarini) «Questa è una Riforma che lo sport italiano non meritava”. Le parole di Domenico Ignozza, presidente del CONI Umbria arrivato al termine del suo terzo ed ultimo mandato, sono emblematiche sulla riforma dello sport prevista dal decreto legislativo 163/2022 ed entrata in vigore il 1 luglio 2023: “Da tempo si parlava di cambiare qualcosa, ma l’azione doveva provenire dal basso: così CONI ed associazioni sono spogliate della loro funzione sociale».
Ai microfoni dell’Academy di Giornalismo Sportivo, Ignozza ha risposto a molte domande sulla propria visione dello sport proprio ruolo da dirigente in una regione particolare come l’Umbria: «Non abbiamo i numeri delle altre Regioni, ma abbiamo associazioni che, a dispetto delle loro dimensioni, riescono ad offrire un ambiente familiare ed accogliente ai ragazzi che praticano sport e ai tecnici che gli stanno loro dietro: è da qui che nascono i nostri risultati».
Traguardi che non possono non prescindere dalla collaborazione con le istituzioni locali: «Se potessi, sposterei il mio ufficio accanto a quello di tutti gli assessori allo sport umbri! La politica locale è stata sensibile nei nostri confronti, specialmente quando il COVID rischiava di rallentare tutto». Ignozza ricorda il bando che ha permesso a molte famiglie di usufruire di 400 euro per poter iscrivere i loro figli a fare sport, un’azione che «ha permesso al nostro movimento sportivo di non fermarsi, anzi di ripartire al meglio e coinvolgendo tutti gli attori in gioco».
Parlando di politica, un occhio va alle incombenti elezioni regionali in Umbria: il Presidente del CONI Umbria non si espone, ma spera che la prossima giunta «continui a mettere al centro gli atleti, le loro famiglie e le associazioni, affinchè lo sport rimanga sostenibile ed accessibile a tutti”. Più deciso sulle questioni interne al CONI, come sul limite di tre mandati che lo tocca da vicino: «sarei contento di vedere Giovanni Malagò (attuale presidente CONI) rieletto, ma la legge non lo permette».
Ignozza, però, è ancora più critico nei confronti della gestione sportiva a livello nazionale, dove manca a suo dire una «visione unitaria dello sport». Cita i numeri che vedono l’Italia ultima in Europa per attività sportive praticate a scuola, rea di soli «18 milioni spesi nelle scuole per l’attività motoria» e dell’assenza di «insegnanti laureati in scienze motorie». Fino alla Riforma, fatta da «gente che ignora cosa sia lo sport» e che ha messo «il vile denaro sopra agli interessi degli atleti”: il suo auspicio per il futuro è di rivedere il CONI «crescere ed accompagnare gli atleti dall’inizio del loro percorso fino alle Olimpiadi».
Impianti migliori per eventi importanti
(Simone Anastasi) “Le infrastrutture sono parte necessaria dello sport come gli atleti”. Le parole del presidente del CONI Umbria Domenico Ignozza all’Academy del Giornalismo sono uno spunto di riflessione importante sulla situazione dello sport in Umbria, che nonostante i tanti miglioramenti sul lato sportivo, con le tre medaglie agli ultimi Giochi Olimpici di Parigi, mostra ancora lacune sul piano organizzativo: «Oggi la situazione in Umbria non è delle più belle e floride. Fatta eccezione per il nuovo Palasport di Terni, abbiamo delle infrastrutture datate. Anche il frequentatissimo Pala Evangelisti di Perugia è avanti con l’età. Escludendo queste due strutture non abbiamo a disposizione palestre o palasport per ospitare eventi di rilevanza- ha continuato- L’Umbria ha bisogno di infrastrutture non solo dedicate allo sport, ma anche per permettere ad alunni e studenti di usufruirne».
Investire nelle palestre per le scuole rappresenta una possibilità di ampliare il numero degli sportivi in Italia, offrendo a molti l’opportunità di fare sport. Inoltre, sottolinea più volte quale sia il vero obiettivo del CONI: «Bisogna mettere l’atleta al centro del progetto, e con lui la sua famiglia. È impensabile impedire a un atleta di fare sport, così come è impensabile che una famiglia non possa permettersi di far praticare sport a un figlio».
Seguendo questo principio, Ignozza ha parlato di un aumento dei sussidi che incentivano le famiglie a praticare sport: «Negli ultimi anni lo sport umbro ha vissuto un momento di particolare felicità, e il movimento è stato portato avanti grazie all’aiuto di politici che sono venuti incontro alle famiglie. Durante il periodo del Covid abbiamo smentito tutti coloro che pensavano a una chiusura definitiva delle attività, attraverso un sostegno alle famiglie. Abbiamo tolto gli alibi per non fare sport. Sono tornati a riempirsi campi sportivi, palestre e palazzetti, non si è fermato niente. Lo sport non fa la sua parte quando forma grandi atleti, ma quando diventa un presidio sociale. Ora è pronto ad uscire un bando per la concessione dei sussidi anche a chi un reddito più alto».
In chiusura un’iniezione di fiducia a tutto il movimento sportivo regionale: «Sono molto fiducioso e dico che lo sport umbro ha dimostrato di essere all’altezza delle altre Regioni. Abbiamo mandato all’Olimpiade di Parigi 2024, non solo atleti, ma tecnici e dirigenti, staff medici e staff sanitari, e questo è un motivo di grande orgoglio”.
Atleti e famiglie
(Alessio Modarelli) «La famiglia gioca un ruolo importante nella scelta dello sport, ma questa può avere anche un’influenza negativa quando si pretende che il proprio figlio diventi un campione». Così Domenico Ignozza, dal 2012 presidente CONI Umbria, è intervenuto sul tema saliente della formazione dei giovani atleti. In un mondo sempre più dominato dall’aurea della competitività, anche lo sport giovanile non fa eccezione, andando a generare pressione laddove l’attività fisica dovrebbe essere considerata solo un diversivo ludico e formativo.
«Io stesso sono stato un pessimo padre, da questo punto di vista – afferma Ignozza – volendo influenzare tante decisioni sportive di mia figlia».
Un altro problema che ha riguardato le famiglie è quello del Covid-19, con lo stop forzato a tutte le attività motorie tra il 2020 e il 2021. Un momento che ha impattato non solo sul piano sociale ma anche economico. «Per superare la pandemia e l’arresto obbligato dello sport abbiamo stilato un bando con l’ISEE a 30.000€, per un bonus da 400€». Un modo per superare le barriere economiche e rendere lo sport sempre più accessibile a tutte le fasce sociali. «Il nostro compito è quello di evitare che le famiglie in difficoltà arrivino alla decisione di togliere l’attività fisica ai figli. Si tratta di un alibi che non possiamo concedere».
Altro argomento scottante è stato quello della scuola, sul quale il Presidente regionale del CONI non ha risparmiato critiche: «In Europa siamo all’ultimo posto per quanto riguarda l’attività motoria – afferma Ignozza – Le scuole non sono state in grado di diventare il secondo polo sportivo oltre le associazioni. Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha parlato di soli 18 milioni spesi negli istituti di istruzione per far praticare sport ai ragazzi. Così non serve a niente, nelle scuole di ogni ordine e grado, è necessario che l’attività fisica diventi disciplina curriculare, impartita da insegnanti laureati in scienze motorie».
Infrastrutture
(Cristian Gatti) «La mia è una storia come quella di tanti dirigenti» così, il presidente del CONI Umbria Domenico Ignozza , ha iniziato raccontato la propria lunga carriera all’interno delle istituzioni sportive: «Tutto ha avuto inizio con i figli che praticano sport e dal volerli accompagnare nel loro percorso. Poi questo mondo ti prende e diventa molto difficile lasciarlo».
Il Presidente si è poi soffermato su quanto possano influire la famiglia e la scuola nella carriera di un atleta. «Credo che alla base di tutto, affinché uno sportivo si senta sostenuto nel suo percorso, ci sia la famiglia. Dico questo anche grazie alla mia esperienza con le mie figlie. La famiglia è un forte elemento di influenza, che può essere positiva e negativa sia chiaro. Proprio rispetto a quest’ultimo punto ritengo che per limitare al minimo gli errori, anche i genitori dovrebbero formarsi riguardo in quella che è la cultura sportiva e cosa significhi veramente fare sport».
«La scuola? Penso che da quando sono stato eletto, dal mio primo mandato ad oggi, la scuola non abbia fatto passi avanti nella diffusione di una cultura sportiva solida. Più volte sono state proposte delle modalità diverse di insegnamento, richieste che non sono mai state accolte, o non come si sperava».
L’attenzione si è successivamente spostata sulle strutture e sulle associazioni che permettono ai giovani di fare sport. «I giovani in Umbria hanno la possibilità di avere tutto in formato familiare, è bello vedere che un tecnico viva intensamente le stesse emozioni dei nostri atleti- e sulle infrastrutture ha poi aggiunto- Sono elementi fondamentali tanto quanto atleti e tecnici. Oggi la situazione in Umbria non è delle migliori, con alcune eccezioni, non abbiamo molto da proporre a livello interregionale, men che meno a livello internazionale. Il vantaggio dell’Umbria però è quello di avere a disposizione una naturalistica invidiabile, che permette di organizzare manifestazioni sportive outdoor, senza necessità di grandi opere e sempre nel rispetto del territorio»
A proposito di infrastrutture sono state indicate quelle maggiormente rilevanti, i centri di preparazione olimpica: «In Umbria abbiamo la fortuna di avere diversi centri di preparazione ai Giochi Olimpici, e questo sicuramente porta onore e prestigio al territorio. Inoltre racchiudono al loro interno dei significati simbolici importanti, il centro di Piediluco per il canottaggio è riconosciuto in tutto il mondo, al centro di pugilato di Santa Maria degli Angeli abbiamo un museo di storia del pugilato unico in Italia e forse nel mondo -ha poi concluso- Credo che la presenza di strutture come queste danno l’idea del grande valore che ha l’Umbria a livello sportivo».
«Senza rimpianti»
(Eugenio Alunni Carrozza) «Rifarei tutto». Domenico Ignozza, presidente del CONI Umbria, tira le somme al termine del terzo e ultimo mandato: «A breve concluderò una carriera dirigenziale in campo sportivo che mi ha regalato tantissime gioie, non ho rimpianti. La soddisfazione più grande? La crescita dei movimenti giovanili e l’orgoglio di vedere i giovani talenti diventare il futuro dello sport umbro”. Quella di Ignozza presidente è una storia che parte da lontano, dall’amore per la famiglia: «Mia figlia praticava già scherma a Napoli, poi spostandosi in Umbria si è presentata la possibilità di occupare un ruolo da dirigente presso la società con cui si allenava, da lì è stato tutto un crescendo: prima il Comitato provinciale del Coni, poi il ruolo di vicepresidente, presidente e infine il passaggio al Comitato regionale.»
In carica da dodici anni, Ignozza ha le idee molto chiare per quanto riguarda ciò che il suo successore dovrà fare per valorizzare al meglio i ragazzi umbri: «Sarà necessario porre al centro dell’attenzione l’atleta e la sua famiglia, non è possibile infatti perdere delle giovani promesse perché i genitori non hanno il necessario supporto economico. E un altro aspetto da tenere in seria considerazione riguarda le infrastrutture, che in Umbria, al di là di poche eccezioni, sono davvero carenti e hanno bisogno di continui controlli di sicurezza».
Quali saranno dunque le priorità per colui che occuperà il ruolo di presidente del CONI Umbria a partire dal prossimo quadriennio? «L’obiettivo dovrebbe essere quello di focalizzarsi sul ragazzo e sull’atleta in primis, ma è necessario che ci siano infrastrutture adeguate in grado di valorizzarne il talento”. Quello che è certo è che Ignozza lascia una regione in forte crescita dal punto di vista sportivo: «La pallavolo ha due squadre di grandissimo livello, ma anche il tennis, l’atletica leggera, l’equitazione e le arti marziali stanno facendo registrare numeri sempre più significativi».
A cura di
- Alessio Modarelli,
- Cristian Gatti,
- Eugenio Alunni,
- Francesco Sebastiani,
- Giorgio Lucarini,
- Marina Tomassoni,
- Simone Anastasi