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  • Simone Anastasi
14 Maggio 2024
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Dedizione e pugni. Da Assisi ai Giochi Olimpici di Parigi 2024

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14 Maggio 2024
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Soltanto da vicino capisci veramente quanto sia dura preparare un’Olimpiade. È la sensazione che abbiamo percepito nel pomeriggio di mercoledì 8 maggio durante la visita alla Federazione Pugilistica Italiana, a Santa Maria degli Angeli nel comune di Assisi. L’incontro con l’ex presidente federale Franco Falcinelli ha dato inizio al giro completo del Museo Nazionale del Pugilato, dove sono presenti ricordi, trofei e una serie innumerevoli di fotografie che raccontano la storia della boxe italiana. Durante il percorso, Franco Falcinelli ha raccontato ai corsisti le origini della sede di Santa Maria degli Angeli: «Nel 1982 abbiamo comprato la struttura per il Comune di Assisi con l’intenzione di spostare la sede della Federazione, che si trovava a Fiuggi. Dal 1988 abbiamo preparato tutti i più importanti tornei, a cominciare dalle Olimpiadi di Seoul dove abbiamo vinto l’oro con Giovanni Parisi, fino ad arrivare alle successive Olimpiadi. Il Centro ha allargato le proprie attività occupandosi anche di formazione di tecnici, giudici, manager e promoter a livello internazionale con l’European Boxing Academy, che ha sede qui».

Dopo il Museo, la palestra, dove si stavano svolgendo gli allenamenti degli atleti già qualificati ai prossimi Giochi Olimpici di Parigi 2024, tra cui Diego Lenzi, 23 anni, bolognese, categoria +92 maschile, e Angela Carini, 25 anni, di Napoli, pesi welter (nella foto in alto, mentre si allena). «Il mio obiettivo è vincere l’Oro- ha affermato Lenzi- ed è ciò che tutti si aspettano. So di essere più forte di molti e andrò a Parigi per vincere la medaglia di un solo colore, oro».
«È un’emozione indescrivibile andare a Parigi- ha spiegato Carini alla sua seconda Olimpiade- Ci alleniamo per limare i dettagli, in particolare nei gesti tecnici. Siamo un bel gruppo, ci conosciamo da tanto e ci sosteniamo a vicenda. Il mio motto è di pedalare fino all’ultimo chilometro, mio padre diceva sempre così, e ogni volta che salgo sul ring ripenso a questa frase che mi dà molte motivazioni in più. Dopo la sua prematura scomparsa non volevo più salire sul ring, per  questo riuscir ad andare a Parigi è un sogno sia per me, sia per lui, che ci guarda da lassù.  Certamente rispetto a Tokyo sono una donna più matura e nel mio cuore ho una grinta diversa».

Il responsabile tecnico Emanuele Renzini non nasconde il proprio ottimismo in vista delle Olimpiadi: «Abbiamo sensazioni positive. Siamo consapevoli di avere una squadra forte, composta da giovani emergenti che hanno dimostrato di essere competitivi a livello internazionale, e da atleti che hanno il loro spazio e la loro leadership nel panorama mondiale, come Irma Testa e Abbes Mouhidine. Per preparare al meglio un appuntamento come i Giochi Olimpici serve un allenamento a 360 gradi, che comprende impegno fisico e mentale. Si richiede all’atleta di calarsi nella condizione psicologica di affrontare una competizione così importante. Serve una dedizione totale, un vero e proprio ritiro dove l’atleta dorme, mangia e si allena senza distrazioni».

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  • Simone Anastasi