Il libro. L’Ultimo Tiro. Quando perdere insegna a vincere
Giornalista, responsabile della comunicazione degli eventi Rai e docente universitario all’Università Torvergata di Roma, Valerio Iafrate, 54 anni, è un apprezzato saggista, autore di ben cinque libri. Ultimo lavoro, ma solo in ordine di tempo, è L’ultimo tiro. Storie di chi non si è arreso a un destino di sconfitta.
È proprio in occasione della presentazione di questo libro, che rientra nel ciclo di incontri Racconti di Sport organizzati dal Panathon Perugia insieme al Tennis Club Perugia, che giovedì 18 aprile abbiamo avuto modo di incontrarlo.
«Nello sport come nella vita l’uomo ottiene vittorie e subisce sconfitte, entrambe frutto di un destino ineluttabile da accettare -afferma Iafrate- Solamente quando si impara ad interiorizzare la sofferenza causata da una sconfitta, si riesce ad essere forti e a costruire il cammino per vincere: nello sport la sconfitta e la vittoria sono due facce della stessa medaglia. Non conosco nessuno che abbia solo vinto o solo perso. Se la vittoria è formativa, altrettanto lo è la sconfitta. È proprio quando però si perde che si deve andare oltre, accettando la sconfitta per crescere.»
Ne L’ultimo Tiro l’autore racconta tredici storie segnate da una celebre sconfitta, subito seguita però da una vittoria ancor più significativa. Fra i tanti sportivi figurano atleti del calibro di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, un campione come Vincenzo Nibali, tutti legati tra loro dalla capacità di reagire con forza e determinazione ad una sconfitta, al fine di conseguire una vittoria dal sapore ancora più marcato.
«Tra tutti gli atleti che ho citato nel libro credo sicuramente che due ai quali le sconfitte, nello sport e nella vita, siano servite tanto sono Jacobs e Tamberi. Sono storie che arrivano da lontano e portano con sé tanta sofferenza. Entrambi hanno saltato un’edizione dei Giochi Olimpici, il che vuol dire dover rinunciare ad un evento -conclude Valerio Iafrate- per il quale ti sei preparato per almeno 4 anni.»
A cura di
- Alessio Anselmi,
- Marina Tomassoni