Giro dell’Umbria al via da Magione: in gara per lo sport e la vita con la Fondazione Scarponi
È partito dal regno dei motori, l’autodromo di Magione, Il Giro dell’Umbria di Ciclismo, quest’anno alla sua seconda edizione. Teatro della prima gara la pista non lontana dal Trasimeno pieno di turisti di questi giorni. Sono 93 i ciclisti amatori di tutte le età che si sono iscritti alle 5 giornate di gare previste in diverse località dell’Umbria, territori appositamente presentati dall’organizzazione in occasione della giornata inaugurale. Giovedì sarà la volta della prova a circuito di Gubbio, su un percorso di 13 chilometri che dovrà essere ripetuto 5 volte fino ad arrivare ad una distanza complessiva di 73 chilometri. Venerdì a Ripa si terrà la cronometro direzione “Castello di Ripa” e chiuderanno la competizione due giornate a Gualdo Tadino. Sabato la tappa regina con 100 chilometri e 1450 metri di dislivello. Domenica chiusura dell’evento con l’ultima gara su circuito “Giro delle Vallate”.
Presenti in tutti i 5 giorni di gare diverse associazioni che operano nel mondo del Ciclismo per la sensibilizzazione di varie tematiche. Mercoledì è stato Marco Scarponi a portare la testimonianza della Fondazione a nome del fratello Michele, campione del Giro d’Italia 2011 scomparso in un tragico incidente in strada mentre si allenava in bici nel 2017. “Da quel giorno con la mia famiglia abbiamo deciso di creare una Fondazione che omaggi Michele cercando di portare il nostro contributo per salvare vite sulla strada”, ha detto Marco all’Academy del Giornalismo.
Sono necessari importanti investimenti economici e soprattutto un grande coinvolgimento a livello culturale, l’impresa è impegnativa. “Siamo partiti con delle operazioni di testimonianza – continua Scarponi – E poi nel tempo abbiamo trasformato tutto questo dolore in un progetto educativo rivolto agli studenti di tutte le età. Abbiamo coinvolto tante persone, dalle famiglie che hanno subito la nostra stessa disgrazia fino ad esperti urbanisti e ingegneri che propongono modifiche strutturali alle strade per salvaguardare il benessere di tutti”.
Proprio questo infatti è il tema su cui si basa la Fondazione. D’altro canto l’Italia resta uno degli stati con il più alto numero di vittime stradali, è fondamentale una maggiore collaborazione di chi è a bordo delle auto nel rispetto dei soggetti definiti da Marco “più fragili” che si incontrano nel percorso. “La nuova sfida che stiamo provando ad affrontare con l’associazione Scarponi è la creazione di un servizio di assistenza psicologica per i familiari delle vittime sulla strada. Tutto questo e i progetti futuri sono realizzabili grazie alle donazioni che arrivano attraverso il nostro sito o potendo donare il 5 per 1000 alla nostra Fondazione”.
A cura di
- Francesco Sebastiani